Coltivare tartufi è il sogno segreto di tutti gli appassionati di questo tubero così particolare. Avere una riserva di caccia personale nel proprio giardino è il massimo per chi adora i tartufi.
Realizzare una coltivazione di tartufi non è più così impossibile seppure sia bene precisare che bisogna avere conoscenze specifiche piuttosto approfondite.
Non ci si può improvvisare del tutto. Ad esempio il tartufo bianco è difficilmente coltivabile perché necessità di un’altitudine ben precisa, di un clima davvero particolare e di una vegetazione che lo circonda molto selezionata.
Il tartufo nero pregiato, noto come tartufo del Périgord, ha esigenze molto precise sotto il punto di vista del terreno ma è un po’ meno elitario per quanto riguarda altitudine e vegetazione.
Le piante simbionti sono il carpino nero, la quercia e il nocciolo. In questo caso il tartufo è molto facile da scovare poiché sotto la chioma si vede un’area di “bruciata”, ovvero senza erba.
Coltivare tartufi bianchi è dunque davvero difficile mentre i tartufi neri si possono coltivare anche in giardino con delle piantine micorrizate.
Come coltivare il tartufo è materia regolamentata dalla legge 752/85 che prevede che prima di installare una coltivazione bisogna assicurarsi che la zona in cui si intende coltivare è votata a questo tipo di prodotto.
A questo punto servirà un terreno di almeno 200 metri quadrati in cui piantare 3 o 4 piante micorrizate. Ovviamente se il terreno fosse più grande serviranno più piante fino ad arrivare a creare un vero e proprio bosco tartufigeno.
In questo caso bisognerà scegliere tra la creazione di una “tartufaia controllata” o una “tartufaia coltivata”. Nel primo caso si va ad inserirsi in un bosco dove già si producono tartufi e in cui si interverrà al fine di migliorarne le prestazioni.
Nel caso della “tartufaia coltivata” invece si andranno anche a piantare alberi tartufigeni.
Gli elementi fondamentali per coltivare tartufi
I tartufi, di tutti i tipi, amano i terreni calcarei. Il tartufo bianco vuole un clima con estati calde e piogge superiori ai 40mm mensili, autunni umidi e inverni freddi.
Il tartufo nero, il bianchetto e lo scorzone si accontentano di un clima mediterraneo con estati calde colpite da rari temporali.
L’altitudine è un elemento importantissimo e varia a seconda delle aree geografiche: il tartufo nero al nord cresce fino a 600 metri ma in Umbria arriva fino a 1000 metri.
Il tartufo bianco non va oltre i 600 metri ma in pochissime regioni si riesce a raccoglierlo anche ad altitudini maggiori. Per quanto riguarda l’esposizione a fare il difficile è il tartufo nero che vuole l’esposizione a sud, mentre quello bianco non ha particolari necessità di esposizione.