I tartufi sono una vera e propria meraviglia della natura, un’escrescenza della terra, secondo l’etimologia della parola, che impreziosisce i piatti più raffinati.
Il tartufo è un fungo che cresce sottoterra e proprio per questo prima di essere usato in cucina deve essere pulito come si deve dai residui di terra e dalle varie impurità.
Per farlo bisogna utilizzare una procedura adatta al tipo di tartufo in modo da non guastarne la delicatezza. Pulire bene senza però andare a rovinare la superficie.
Ecco a voi come pulire il tartufo dalle sue impurità e trasformarlo in una vera e propria delizia per il palato: è infatti bene ricordare che i tartufi danno il meglio di sé a crudo.
Come pulire il tartufo bianchetto
Il tartufo bianchetto è un tubero che somiglia al più prezioso tartufo bianco, detto d’Alba, ma un po’ meno pregiato. Il suo odore quando diviene maturo si distingue da quello bianco perché è meno delicato e più ricco di una nota d’aglio.
Anche questo tipo di tartufo, proprio come il “fratello maggiore” è molto delicato e va lavato con cura e delicatezza. Per farlo bisognerà ricorrere ad un pennellino o ad uno spazzolino con setole morbide.
Si cercherà di asportare con questi mezzi tutti i residui di terra senza danneggiare alcuna parte del tartufo. Per aiutarsi nell’operazione di pulizia sarà utile anche utilizzare un panno leggermente inumidito in modo da raffinare l’igiene.
Come pulire il tartufo nero
Il tartufo nero a differenza dei tartufi bianchi è molto più resistente e meno delicato in ogni aspetto. Infatti questa tipologia di tartufo, di cui la varietà più nota è quella di Norcia, è possibile utilizzarla anche in cottura.
Il tartufo bianco invece si utilizza esclusivamente a crudo e necessita di una pulizia delicata e molto attenta. Per pulire il tartufo nero le procedure sono più semplici perché si può passare il tubero sotto acqua fredda.
E’ sempre di rigore avere uno spazzolino o un pennello a setole morbide ma l’utilizzo di acqua corrente facilita di molto tutta l’operazione.
Una volta pulito il vostro tartufo, se non lo utilizzate immediatamente, potete avvolgerlo in un pezzo di carta assorbente, infilarlo poi in un barattolo di vetro e riporre il tutto nel piano meno freddo del frigorifero anche per una settimana.
Quando deciderete di utilizzarlo, una volta liberato dalla carta assorbente, il prezioso tubero riuscirà senza fatica a soddisfare anche i palati più raffinati.